Tempo Scaduto – parte 1

Sono sempre stata ossessionata dal tempo. “Non c’è tempo, non ho tempo, ho perso tempo, tempo scaduto” sentivo sempre dire queste parole.

Quindi ho cercato di organizzare la mia vita in base al tempo. Tutto esattamente scandito dalle lancette dell’orologio: ore, minuti, secondi. Tutto deve seguire un perfetto ordine, tutto dove essere dettagliatamente organizzato.

Come un rapporto sessuale. Prima ci si conosce, poi ci si incontra, magari si mangia qualcosa, o si beve un drink, successivamente senza fretta si parla ancora un po’, e poi all’apice della serata, si conclude con un avvicinamento.

Si inizia lentamente dai preliminari, si inizia a scaldare la situazione, piano lentamente, ci si gode il momento, e poi quando i corpi vibrano, solo allora c’è la penetrazione. Che deve comunque durare relativamente a lungo, finchè piena di quel piacere e soddisfatta, non esplodo in un impeto di passione che mi sconvolge e mi scarica.

Questo è quello che è per me un rapporto sessuale. O meglio, quello che dovrebbe essere, che immagino… visto che non sono mai riuscita ad arrivare alla conclusione.

– Alice! –  mi sento chiamare da lontano. Finalmente è arrivato, come al solito è in ritardo. L’ennesimo ragazzo della mia vita. Tutti con lo stesso difetto: il ritardo. 


L’unica cosa in cui non sono in ritardo, anzi addirittura in anticipo, è l’eiaculazione.

Non sono mai riuscita ad avere un rapporto sessuale soddisfacente, tutti venivano prima di me e mi lasciavano così, appena scaldata, che ho goduto a metà. Finché non mi sono stancata e ho messo un annuncio.

Cercasi ragazzo, carino ed educato che mi sappia far divertire.

Hanno risposto in tanti, per lo più maniaci sessuali, che ti mandano foto del cazzo in chat, gente spregiudicata senza un minimo di pudore, neppure per la condizione umana. Come se fossero animali che vogliono solo accoppiarsi, e condiscono tutto con la malizia e l’avidità, sfociando nel degrado morale.
Ma lui… lui sembra quello giusto: carino, simpatico, educato e gentile… forse pure troppo! almeno in chat…
Questa è la prima volta che ci incontriamo, dopo un lungo periodo di valutazione. Dovevo essere sicura che fosse nelle mie corde e già inizia male.

– 12 minuti di ritardo. – lo guardo, tenendo un dito sul mio apple watch dorato con il cinturino in metallo di maglia Milanese. 

– Sì, lo so, scusami, il cane, la macchina, il traffico… ma ora sono qui, con te! – e sfoggia un sorriso affabile e gentile che scioglie qualsiasi mio nervosismo.

Dal vivo ha un sorriso amabile, un fascino travolgente, e già mi sento incredibilmente attratta da lui. Sento il calore espandersi fra le mie cosce.

E’ atletico e profumato, forse è un po’ troppo giovane per me, potrebbe essere tranquillamente mio figlio, il figlio che ogni madre desidera.

– Allora, principessa, andiamo? – Mi prende alla sprovvista, sotto braccio e mi conduce. Mi lascio guidare da lui. Sono curiosa di vedere dove mi porta.

Credo sia messo bene anche ad attrezzatura: nei jeans bianchi, chiusi con un importante cintura nera di pelle, vedo un bel gonfiore, che promette bene. Se dura quanto è lungo, allora, con lui, stasera ci sarà da divertirsi.

Tenendo aperta la porta del locale mi invita ad entrare, un po’ goffo, non come un perfetto galantuomo, ma fa tenerezza, come un bambino. Con intraprendenza chiede del tavolo prenotato e mi conduce in un angolino intimo e riservato. C’è una rosa gialla nel vaso sul tavolo, e come se dovesse dirmi ogni cosa che devo fare, mi invita a sedermi. Lo so benissimo da me cosa devo fare e quando… ma lo assecondo per vedere fin dove si spingerà.  Mentre siamo seduti, dopo aver ordinato un aperitivo, mi fa la solita domanda e ha la solita reazione che hanno sempre tutti. Prevedibile come un orologio.

– La cronometrista?! – mi chiede guardandomi in faccia con la bocca aperta.

– Si, per l’esattezza: giudice di gara, cronometrista. Mi chiamano per tenere il tempo durante gli eventi sportivi, o in qualsiasi evento se ne presenta l’occasione. Sembra un lavoro strano, lo so, ma ti assicuro che ci vuole una certa attenzione, oltre alla capacità e alla concentrazione. È un lavoro duro. –  dico senza togliergli gli occhi di dosso. Dalla camicia appena sbottonata vedo la sua pelle abbronzata.

– Wow, non sapevo ci fosse un lavoro del genere, cioè si, immaginavo che durante le partite ci fosse qualcuno che tenesse in tempo, ma pensavo che la maggior parte delle cose la facessero i computer… – Mi guarda in faccia, ma ogni tanto evita di guardarmi negli occhi. Forse lo metto in soggezione?

– E secondo te, quei computer chi è che li aziona? chi è che li controlla?….come sei ingenuo, sciocchino… – gli dico girando con la cannuccia il ghiaccio nel mio spritz. La tengo con due dita, la avvicino alla bocca e succhio piano guardandolo dritto negli occhi. Lui mi guarda e ingoia la saliva. Credo proprio voglia scopare con me. Non vede l’ora e sono sicura che sotto quei pantaloni, sta già pulsando, il suo pisellone duro.

Muoio dalla voglia di vederlo. Se potessi abbassarmi con una scusa, e sbirciare sotto al tavolo. Se lascio cadere una posata, potrei abbassarmi. 

Con naturalezza spingo giù dal tavolo il cucchiaino delle noccioline. Dovrebbe funzionare. Cade per terra con un bel suono metallico e rimbalza proprio sotto la sua sedia. Non ci voleva! è troppo vicino a lui!… Non fa niente, lo faccio lo stesso, faccio finta di vedere dove è andato!

– Osp! che sbadata… dov’è sarà finito…? – mi abbasso sotto al tavolo per guardare il bozzo che riempie i suoi pantaloni. Me lo ritrovo giù in ginocchio sotto al tavolo che lo sta già raccogliendo. Sono stata troppo lenta stavolta. Lui invece è stato velocissimo.

– Eccolo qui – mi dice mentre lo raccoglie. Poi sempre sotto al tavolo, con il cucchiaino in mano si gira verso di me. Guarda sotto al mio vestito ben tirato sulle cosce. Si sarà accorto sicuramente che non indosso le mutandine.

– Lascia cadere il cucchiaio e sbatte la testa sotto al tavolo. Io divertita allargo le gambe, in modo che possa vedere bene la mia fica che già sgocciola.

Pubblicato da sceneggiaturex

Raccolta di racconti grotteschi, bizzarri e al limite della decenza, che hanno tutte in comune il solito argomento..

2 pensieri riguardo “Tempo Scaduto – parte 1

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